ATTIVITA’ PROFESSIONALE

Lavoro da oltre trent’anni come Psicoanalista.

Mi occupo di bambini dalla più tenera età, adolescenti, adulti; negli ultimi anni sto portando avanti un progetto con persone nella fase matura della loro vita.

Ho iniziato in Neuropsichiatria infantile a Torino con Livia di Cagno ed i docenti della Tavistock Clinic di Londra (Anne Alvarez, Isca Wittemberg, Dilys Daws), proseguito in Psichiatria a Novara con                                                      Eugenio Borgna per poi approdare presso il Servizio di Psicoterapia del Policlinico di Milano con Salvatore Freni.

Ho collaborato con Umberto Veronesi all’Istituto dei Tumori e con Antonio Imbasciati all’Università di Brescia.
     I miei Supervisori sono stati Enzo Morpurgo, Salomon Resnik, Nino Ferro, Donald Meltzer,                                  Franco Borgogno, Giovanni Carlo Zapparoli, Claudio Neri.

Ho svolto parte della mia formazione presso l’University College di Londra con Peter Fonagy, Robert Emde, Horst Kächele, Otto Kernberg; con Kernberg ho svolto un ulteriore periodo di formazione sul trattamento dei Disturbi di Personalità al Cornell Medical Center New Nork.

Ho collaborato a numerose pubblicazioni e traduzioni, tra i quali fondamentale per la mia crescita                     professionale è stato il manuale Psichiatria Psicodinamica di Glen O. Gabbard.

Il mio primo Psicoterapeuta è stato Claudio Ricca, il mio Analista didatta Eugenio Gaburri.

Ho lavorato per una quindicina d’anni in Ospedale, collaborando con l’Università e svolgendo                               attività di Ricerca e Didattica.

Per tre ani sono stata membro di una Commissione della Presidenza del Consiglio per la Lotta                                 alla Criminalità Organizzata.

Alla clinica affianco un’attività seminariale, sia con incontri di formazione~supervisione per colleghi sia di divulgazione della Psicoanalisi, in particolare con genitori di bambini ed adolescenti.

Per me la Psicoanalisi è innanzitutto un modo di pensare alla persona; questo si traduce, in termini pratici, nel tentativo di un trattamento personalizzato per ciascun individuo. Faccio del mio meglio per creare un’atmosfera di lavoro al contempo amichevole e professionale, dove il paziente si possa sentire al centro di un percorso che costantemente si adatti ai suoi propri bisogni, in un clima di fiducia e collaborazione.

La specificità della psicoanalisi è quella di ritenere che il disagio emotivo nasca da conflitti inconsci, ovvero che sfuggono al controllo volontario della persona.

Questi fattori inconsci possono essere causa di condizioni stressanti e d’infelicità. Talvolta si manifestano come sintomi veri e propri, in altri casi determinano tratti di personalità problematici, difficoltà lavorative, affettive e relazionali, disturbi dell’umore o dell’autostima, malattie psicosomatiche.
La causa del malessere è determinata dunque da elementi patogeni inconsci e per questo motivo i consigli di parenti o amici, la lettura di libri d’auto-aiuto ed altri tentativi del genere sono destinati a non dare                                     sollievo oltre i breve termine. Anche le psicoterapie orientate al controllo dei comportamenti hanno esiti in genere di breve durata. La terapia farmacologica può essere utile per alleviare i sintomi, ma nulla può sulle radici conflittuali profonde del problema in sé.

La cura psicoanalitica mira a sciogliere i nodi patogeni che incagliano l’esistenza di un individuo in un percorso dalla sopravvivenza alla creatività.